Martedì 10 marzo
Da oggi tutta
l’Italia è zona protetta. Il nuovo decreto del Governo, appena
pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, estende al resto del Piemonte ed a tutta
Italia le restrizioni in vigore da domenica e fino al 3 aprile in Lombardia e
altre 14 province (tra cui Asti, Alessandria, Vercelli, Novara e VCO).
Le principali
misure: evitare in modo assoluto ogni spostamento in entrata e in uscita,
quelli motivati da indifferibili esigenze lavorative o situazioni di emergenza;
giustificazione degli spostamenti alle forze dell'ordine presenti ai varchi o
di pattuglia sul territorio; raccomandazione a chi accusa sintomatologia da
infezione respiratoria e febbre (maggiore di 37,5° C) di rimanere presso il
proprio domicilio e di limitare al massimo i contatti sociali, e contattare il
proprio medico curante; divieto per chi si trova in quarantena di lasciare la
propria abitazione; divieto di ogni forma di assembramento di persone in luoghi
pubblici o aperti al pubblico; sospensione degli eventi e delle competizioni
sportive di ogni ordine e disciplina in luoghi pubblici o privati”; sospensione
dei servizi per l’infanzia e dell’attività didattica nelle scuole di ogni
ordine e grado, con indicazione ai presidi di approntare, se possibile, la
didattica a distanza.
Inoltre: sospensione
di tutte le manifestazioni organizzate in luogo pubblico o privato, comprese le
attività culturali, cinema, teatri, discoteche e sale da ballo; sospensione
delle cerimonie civili e religiose, comprese quelle funebri, delle attività di
palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere e
ricreativi; limitazione delle visite ai parenti ricoverati in ospedale o in
casa di riposo; limitazione dell’attività di ristorazione e bar dalle 6 alle 18
a patto che il gestore faccia rispettare la distanza di un metro tra gli
avventori; chiusura nelle giornate festive e prefestive delle medie e grandi
strutture di vendita e dei negozi all’interno dei centri commerciali; apertura
nei giorni feriali di farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi
alimentari garantendo il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di
un metro; apertura dei luoghi di culto se viene rispettato il metro di
distanza tra i fedeli; ricorso per i dipendenti pubblici e privati al congedo
ordinario o alle ferie, oppure autorizzazione al "lavoro agile" per
via telematica.
Lavoro ed
economia non si fermano. Il presidente Alberto Cirio fa inoltre presente che
“evitare ogni spostamento ingiustificato significa che esco di casa soltanto
per andare a lavorare o per qualsiasi situazione di emergenza o necessità. Il
che significa che l'economia non si ferma, il lavoro non si ferma. E' giusto se
uno si muove per andare a lavorare, in azienda, in fabbrica, ad aprire il
negozio, perché fa l'artigiano e deve andare col suo furgone o fa il camionista
e deve consegnare le merci. Su questo non c'è nessuna limitazione. Si ferma il
resto. Se pensavo di uscire di casa per svago, finché l'emergenza non sarà
rientrata non si fa più e queste è una regola che dobbiamo imparare. So che è
un disagio, ma lo facciamo per salvare la vita di tante persone, soprattutto
delle persone anziane, che sono le più vulnerabili. Glielo dobbiamo e credo che
possiamo cambiare le abitudini della nostra vita per qualche giorno o qualche
settimana per difendere l'integrità e la salute di persone a cui dobbiamo non
solo la nostra vita, ma dobbiamo tanto perché l'Italia l'hanno fatta
loro".